Progetto Chiesa Santi Giacomo Maggiore Apostolo - Giavera del Montello - Diocesi di Treviso

LOCALIZZAZIONE
Giavera del Montello - Treviso
INCARICO
Progetto Complesso parrocchiale
COMMITTENTE
Diocesi di Treviso
ANNI
2024

EQUIPE DI LAVORO - Concorso Progettazione Nuove Chiese - CEI

Progettisti:
Ing. Andrea Tellini (coordinatore)
Arch. Elena Di Taranto
Esperto in liturgia: don Luciano Marotta
Artista: Charles Marie des Courtils
Collaboratori: arch. Chiara Signorino - arch. Sofia Nembrini

Il progetto è stato selezionato vincitore nell’ambito del concorso ‘Nuovo complesso parrocchiale a Giavera del Montello’, concluso con i lavori della giuria del 26 e 27 luglio 2023.

L’ambito del concorso ha avuto per oggetto, oltre al complesso parrocchiale, anche la definizione di una nuova centralità urbana desiderata dall’Amministrazione Comunale. L'impianto planimetrico nasce dalla definizione di uno spazio pubblico forte, ampio e circondato da verde, parallelo alla principale strada urbana: su questa direttrice orizzontale si innesta l’asse verticale dell’edificio-chiesa, ben visibile, e punto di convergenza prospettica verso la storica chiesa dei santi Giacomo apostolo e Cristoforo, alle pendici del Montello. Il complesso parrocchiale si pone come un fronte permeabile, collegato alla nuova piazza comunale mediante il sagrato, luogo di filtro verso gli ambienti della pastorale. Una particolare attenzione è stata riservata alla cura del verde esistente con il potenziamento di alberature e aree verdi tra gli spazi pedonali e la viabilità urbana.

PROGETTO ARCHITETTONICO
Filo conduttore che ha permeato la progettazione su tutti i livelli è stato il riferimento alla Gerusalemme Celeste come descritta al cap. 21 del libro dell’Apocalisse. “La città è a forma di quadrato, la sua lunghezza è uguale alla larghezza… L’angelo misurò la città con la canna: misura dodici mila stadi; la lunghezza, la larghezza e l'altezza sono eguali.” (Ap 21,16) Il quadrato è una delle figure geometriche fondamentali e ha sempre avuto un forte valore simbolico: rappresenta la perfezione terrestre e la stabilità, per questo si è scelto questo rapporto a partire dall’altare, centro generativo dello spazio liturgico. Lo stesso rapporto spaziale si moltiplica nell’aula e nel tamburo centrale - simbolicamente di 12 metri di lato - che si eleva ed emerge all’esterno, dove, rivestito in mosaico dorato, diventa il segno caratterizzante l’edificio sacro. Nell’aula l’ampio spazio centrale rialzato è circondato dal bassorilievo ispirato alla Gerusalemme Celeste, città immersa nella luce. La luce sottolinea anche i luoghi degli altri poli sacramentali, Custodia Eucaristica e Fonte Battesimale, opportunamente schermata per attenuare la luminosità e la visibilità da e verso l’esterno.

IMPOSTAZIONE LITURGICA
Privilegiando la partecipazione attiva dei fedeli e la celebrazione ‘circumstantes’, ambone e sede costruiscono intorno all’altare uno spazio che invita alla comunione e che coinvolge tutta l’assemblea dei fedeli. Il tema della Gerusalemme Celeste rappresentato a bassorilievo nella lanterna domina con l’Agnello lo spazio del presbiterio: si è per questo scelto di non posizionare il Crocifisso dietro l’altare, ma di collocarlo in un apposito spazio di devozione, accanto all’area battesimale, come passaggio dalla morte alla rinascita della vita nuova. La posizione del Battistero è all’ingresso, quale sacramento che introduce nella vita della grazia e permette di seguire dall’aula la celebrazione del rito facendone partecipe l’intera assemblea.

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA
“Inserimento ordinato nel contesto urbano; area verde di connessione con la via Schiavonesca; posizione armonica degli ambienti; buona organizzazione dei percorsi; riconoscibilità architettonica; abitabilità dello spazio liturgico; una casa per la comunità; delicatezza morfologica e preziosità del programma iconografico; equilibrio tra lo spazio architettonico e le opere d’arte; originale rilettura del tema della Gerusalemme Celeste e inserimento nello spazio; impianto liturgico che valorizza la partecipazione dell’assemblea”.