Basilica 'Our Lady of the Ark of the Covenant'
Restauro della basilica e adeguamento liturgico
- LOCALIZZAZIONE
- Kiryat Yearim - Terra Santa
- INCARICO
- Restauro e Progetto iconografico
- COMMITTENTE
- Sisters of St. Joseph of the Apparition
Provincia di Terra Santa - ANNI
- 2020 (Inizio progetto)
2024 (Cerimonia di Riapertura)
La basilica ‘Our Lady of the Ark of the Covenant’ è sorta agli inizi del secolo scorso sulla collina di Kiryat Yearim, circa 12 km a ovest di Gesusalemme, sui resti di una antica basilica bizantina: gli studi archeologici hanno accertato a confermato che si trattasse del luogo in cui l’Arca dell’Alleanza ha sostato per più di venti anni prima di essere portata nel nuovo tempio a Gerusalemme. Si trova nel distretto di Abu Gosh, villaggio musulmano, in un'area di grande importanza archeologica. E' dunque un luogo speciale per gli Ebrei, per i Musulmani, per i Cristiani. A seguito dell'inagibilità per il deterioramento della copertura in cemento armato, ha preso il via un progetto di integrale ristrutturazione, seguita negli aspetti strutturali dagli ingg. Alessandro Perugini (RUP) e Andrea Tellini, e per gli aspetti architettonici e iconografici dal Centro Ave Arte.
https://kiryatyearim-church.org/
https://www.lpj.org/en/news/the-centenary-celebration-of-the-church-of-our-lady-of-the-ark-of-the
Foto del Centro Ave Arte, del Latin Patriarchate of Jerusalem, di Marinella Bandini
IL PROGETTO
Al cuore del programma iconografico per la Basilica di Nostra Signora dell'Arca dell'Alleanza è il mistero della Shekinà, della presenza di Dio in mezzo agli uomini, con un particolare riferimento alla realtà e alla simbologia dell'Arca dell'Alleanza nel suo parallelo tra Antico e Nuovo Testamento. Questo tema si è svolto man mano nelle varie opere artistiche, evidenziandosi come tema di fondo dell'intero intervento.
Sulla facciata la ristrutturazione ha portato all'apertura di due nuove porte vetrate ai lati del portale principale, ampliando le due nicchie preesistenti: su queste la presenza delle vetrate artistiche con i due Angeli è il richiamo ai Cherubini dell'Arca del Tempio, mentre nel portale principale la presenza del divino viene resa iconicamente dalla luminosità dorata centrale che emerge dalla spaccatura della materia: è un richiamo alla Resurrezione, al compimento in Cristo della Nuova Alleanza.
Questa presenza in verticale è segnata dalla vetrata più alta che raffigura il Roveto Ardente, mentre la vetrata nella lunetta che sovrasta il portone raffigura l'Eucarestia. Si avrà così nella lettura della facciata il percorso storico dell'incontro tra Dio e il suo Popolo, da Mosè, all'Arca dell'Alleanza, all'Incarnazione e alla Presenza Eucaristica fino alla Resurrezione, invito all'incontro escatologico presentato all'interno nell'Abside.
L'ABSIDE
L’abside è il cuore di tutta prospettiva, è stata la sfida più grande: in un luogo di tale importanza per le tre principali tradizioni religiose, si è percorsa la strada di una maggiore astrazione richiamando la tradizione di non fare immagini dirette delle realtà celesti, del divino.
Le linee di mosaico rappresentano il velo del Tempio, ricordando la continuità dell’Alleanza di Dio con gli uomini, e racchiudono un fuoco realizzato in foglia d’oro, simbolo della luce, un linguaggio molto immediato per rappresentare la presenza di Dio reale e misteriosa: fuoco, nube, luce, richiamando la visione di Isaia alla presenza dei Serafini che in alto accompagnano e custodiscono il Trono di Dio, l’Arca dell’Alleanza. E’ un invito ad entrare nel grande mistero della presenza di Dio in mezzo agli uomini, la sua Alleanza per sempre.
Un altro elemento significativo lega il simbolismo del fuoco a Suor Josephine Rumèbe, artefice della rifondazione della basilica, richiamando la visione che ebbe – ancora novizia – di un monte di fuoco con la presenza di Gesù al centro: ne capì il significato quando pose la prima pietra della basilica, all'inizio del '900, sul monte di Kyriat Yearim.
LA CUSTODIA EUCARISTICA
Il Tabernacolo lega l'Aula della Basilica alla cappella dell'Adorazione permanente: la posizione è al termine della navata destra, immediatamente visibile dall'ingresso, e una nuova apertura sull'altare preesistente rende la continuità visiva ed effettiva tra questi due spazi. L'apertura è scultorea, realizzata in pietra dal lato chiesa e in legno dal lato Cappella, e rappresenta l'Albero della Vita. Una vetrata artistica colora inoltre lo spazio della Cappella, visibile anche nell'Aula.
L'ICONA di Maria Arca della Nuova Alleanza
L'icona si richiama alla tradizione iconografica della 'Madonna del Segno', Maria che porta in grembo Gesù. Nel contesto della basilica della Madonna dell'Arca dell'Alleanza questo simbolismo presenta una lettura parallela tra l'Antico e il Nuovo Testamento: l'Arca dell'Alleanza nel Tempio custodisce ciò che è al cuore della fede di Israele, la Parola di Dio, le Tavole della Legge; nel Nuovo Testamento l'immagine è Maria che porta nel suo seno Dio, lei stessa Tempio di Dio, della Parola incarnata che è Gesù. C'è tutta una tradizione ecclesiale che lega a specchio queste due immagini dell'Arca e di Maria. E' nata così l'idea di rafforzare questo legame simbolico facendo germogliare dall'Arca dell'Antico Testamento, posta alla base dell'Icona, due spighe di grano che formano il Seno della Vergine Maria, richiamo alla manna e al bastone di Aronne, anche questi presenti secondo la tradizione ebraica nell'Arca.
I due angeli che proteggono la scena sono evidentemente il richiamo ai Cherubini che con le loro ali custodivano l'Arca dell'Alleanza nello spazio del Tempio avvolto dalla Nube della presenza di Dio.
L'ICONA di S. Giuseppe dell’Apparizione
L'icona rappresenta San Giuseppe dormiente, nel momento in cui l'Angelo viene a visitarlo nel sogno: è composta da due tavole realmente separate; la parte superiore rappresenta il mondo celeste, con l'angelo, con i toni più chiari e dorati; la parte inferiore presenta san Giuseppe dormiente, con i toni bruni della terra. L'incontro tra il mondo di Dio e il mondo della terra è reso visibile dal braccio dell'Angelo che attraversa questa separazione e tocca - non solo a parole ma fisicamente - il cuore di San Giuseppe.
Le due icone sono opera dell'artista francese Charles Marie des Courtils
GLI ANGELI
Particolarmente legati alla tradizione dell'Arca dell'Alleanza, Angeli e Cherubini erano presenti nelle decorazioni delle pareti e del soffitto della basilica prima della ristrutturazione. Sono stati riproposti sia nelle vetrate ai lati del portale di ingresso, sia nelle rappresentazioni pittoriche sull'arco che delimita l'abside.